NOVENTA PADOVANA. Scontro all’incrocio fra moto e auto: muore a venticinque anni

di Cesare Arcolini

PADOVA (4 luglio) – Tragico scontro ieri sera alle 20.20 in via Valmarana a Noventa Padovana. Ha perso la vita Andrea Pretato, 25 anni compiuti lo scorso aprile. Nativo del Veneziano, risiedeva a Vigonza in via Mascagni 9. Alla guida della sua moto Suzuki stava procedendo da Padova in direzione Noventana. Un lungo rettilineo davanti a sè. Poco traffico. Arrivato all’incrocio con via Donatello e via Buonarroti è andato incontro al suo tragico destino. Inutile la disperata frenata. Si è schiantato contro una Peugeot 207 condotta da R.A. di 85 anni che stava facendo rientro a casa in via Sanzio e procedeva da Noventana.

Gli agenti della Polstrada dovranno verificare la dinamica esatta dell’incidente. Resta infatti da capire se R.A., che era in auto con la moglie, abbia o meno delle responsabilità. La sua auto si è infatti fermata a cavallo tra via Valmarana e l’imbocco di via Buonarroti. Pochi istanti dopo lo schianto sono giunti sul luogo della tragedia i soccorsi, ma il personale medico del 118, dopo un disperato tentativo di rianimare il ventincinquenne non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Alcuni testimoni hanno riferito che il motociclista procedeva a forte velocità. A circa settanta metri dall’impatto, il venticinquenne ha visto la Peugeot che stava per svoltare e ha tentato di decelerare. La moto dopo circa venti metri è andata in testa coda. L’impatto contro la portiera dell’auto è stato devastante. I rottami del Suzuki sono volati a trenta metri dall’impatto. Sotto choc, ma miracolosamente illesi i due occupanti dell’auto. L’ottantacinquenne ricorda soltanto un tremendo impatto e un giovane a terra agonizzante. Alle 22 la salma è stata trasferita all’obitorio di Padova in attesa del nullaosta per i funerali.

Momenti di tensione subito dopo l’incidente. Alcuni residenti della zona hanno denunciato la pericolosità dell’incrocio e hanno riferito che già in passato avevano chiesto all’amministrazione comunale di mettere in sicurezza la zona. Altri hanno ribadito che basterebbero i dissuasori a far moderare la velocità. «Troppe volte – hanno riferito – in questa strada automobili e motociclette, soprattutto la notte, vanno a velocità assurde. Era inevitabile che prima o poi ci scappasse la tragedia. Che senso ha il limite di cinquanta chilometri orari se poi nessuno lo rispetta?».

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