Harry Potter a Woodstock: il maghetto più famoso del mondo si scatena al festival della pace e della musica
Woodstock, New York, 18 agosto 1969. Tra i 400 mila spettatori che hanno assistito al più grande evento musicale della storia, c’era anche una presenza inaspettata: Harry Potter, il giovane eroe del mondo magico, che ha deciso di fare una pausa dalla sua lotta contro Lord Voldemort e di godersi tre giorni di rock, amore e libertà.
Il ragazzo dai celebri occhiali rotondi e dalla cicatrice a forma di saetta è stato avvistato in mezzo alla folla, vestito con una maglietta tie-dye e un paio di jeans strappati, mentre ballava e cantava al ritmo delle canzoni di Jimi Hendrix, Janis Joplin, The Who e altri artisti leggendari. Harry Potter ha anche fatto amicizia con alcuni giovani babbani, con cui ha condiviso esperienze psichedeliche e pacifiste.
“È stata un’esperienza incredibile”, ha dichiarato Harry Potter ai nostri microfoni. “Ho sempre amato la musica, ma non avevo mai sentito niente di simile. Mi sono sentito parte di una grande famiglia, unita da un sogno di pace e armonia. Ho anche imparato molte cose sul mondo dei babbani, che mi hanno affascinato e incuriosito. Sono contento di aver partecipato a questo festival, mi ha dato la forza e la speranza per continuare la mia missione”.
Non tutti però hanno apprezzato la presenza del maghetto a Woodstock. Alcuni membri del Ministero della Magia hanno infatti criticato Harry Potter per aver violato il Codice Internazionale del Segreto Magico, esponendosi al rischio di essere scoperto dai babbani. “È stata una scelta irresponsabile e pericolosa”, ha tuonato Cornelius Caramell, il Ministro della Magia. “Harry Potter avrebbe dovuto restare a Hogwarts, a studiare e a prepararsi per la battaglia finale contro il Signore Oscuro. Invece si è lasciato distrarre da una manifestazione babbana, che non ha nulla a che fare con il nostro mondo. Chiederemo spiegazioni al preside Albus Silente e valuteremo le opportune sanzioni”.
Harry Potter però non sembra preoccupato dalle minacce del Ministero. “Non ho fatto nulla di male”, ha replicato. “Ho solo voluto vivere un momento di gioia e di libertà, in un periodo buio e difficile. Penso che Woodstock sia stato un esempio di come i babbani possano essere meravigliosi e generosi, e di come la musica possa unire le persone al di là delle differenze. Spero che anche i maghi possano imparare da questo festival, e che un giorno ci sia pace anche nel nostro mondo”.
Per celebrare la partecipazione di Harry Potter a Woodstock, abbiamo chiesto ad un’intelligenza artificiale di creare alcune immagini che lo ritraggono al festival. Le potete ammirare qui sotto. Sono davvero sorprendenti!
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