La pensione pubblica non basta più.
Questa è la consapevolezza che sta spingendo sempre più italiani a cercare soluzioni alternative per garantirsi un reddito adeguato quando smetteranno di lavorare.
Tra queste, il fondo pensione integrativo è una delle più interessanti e vantaggiose, sia dal punto di vista economico che fiscale. Ma come funziona e perché è importante?
Per rispondere a queste domande, il noto imprenditore e divulgatore Marco Montemagno ha realizzato un video in collaborazione con Banca Generali e in partnership con Vontobel, una delle principali società di gestione patrimoniale a livello globale.
Nel video, Montemagno intervista Lorenzo Corrias, responsabile del canale istituzionale di Vontobel, che spiega in modo chiaro e semplice i principali aspetti della pensione integrativa.
Il video, disponibile sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di Montemagno12, si articola in tre parti: la prima riguarda l’adesione al fondo pensione integrativo, la seconda la contribuzione e la gestione finanziaria delle risorse, la terza la prestazione finale e le modalità di erogazione.
L’adesione al fondo pensione integrativo è permessa a tutti coloro ai quali manca almeno un anno al conseguimento del trattamento pensionistico di vecchiaia: lavoratori dipendenti (privati o pubblici), lavoratori autonomi e liberi professionisti, soggetti senza reddito fiscalmente a carico (anche minorenni), percettori di redditi diversi da lavoro (ad esempio immobili). L’adesione può essere individuale o collettiva, a seconda che si scelga un piano personale o un fondo di categoria o aziendale. In entrambi i casi, si può decidere se destinare al fondo il proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturando o meno. Inoltre, si può versare contributi personali e anche ricevere contributi dal datore di lavoro, se previsto dal contratto.
La contribuzione al fondo pensione integrativo alimenta una posizione individuale che viene investita nei mercati finanziari al fine di generare rendimenti nel tempo. La gestione finanziaria delle risorse è affidata a società specializzate come Vontobel, che offrono diverse linee e tipologie di investimento in base alla propensione al rischio e agli anni mancanti alla pensione del singolo aderente. Alcune forme pensionistiche offrono anche percorsi cosiddetti “life-cycle”, in cui la composizione del portafoglio si adatta automaticamente all’avvicinarsi della pensione, riducendo l’esposizione al rischio.
La prestazione finale del fondo pensione integrativo consiste nella somma accumulata nella propria posizione individuale al momento del raggiungimento dell’età pensionabile o di altre condizioni previste dal regolamento. Tale somma può essere erogata in diverse modalità: in un’unica soluzione (rendita intera), in rate mensili (rendita periodica), in una combinazione delle due (rendita mista). In ogni caso, la prestazione finale è soggetta a una tassazione agevolata rispetto al reddito da lavoro.
Il video di Montemagno e Corrias è un’ottima occasione per approfondire il tema della pensione integrativa e per capire come questa possa essere una scelta consapevole per il proprio futuro. Come dice lo stesso Montemagno: “La pensione integrativa non è una cosa da vecchi, ma da giovani”.
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Se guardiamo al lungo periodo, quale sarebbe la scelta migliore: optare per una pensione pubblica o per un fondo pensione integrativo?
Inoltre, qual è il momento più opportuno per andare in pensione in Italia?
La scelta tra la pensione pubblica o un fondo pensione integrativo dipende da molti fattori, tra cui il reddito, la propensione al rischio, gli obiettivi di vita e le aspettative sul futuro. Non esiste una risposta univoca a questa domanda, ma è possibile valutare i pro e i contro di entrambe le opzioni.
La pensione pubblica è quella erogata dall’INPS o da altre casse previdenziali obbligatorie, in base ai contributi versati durante la vita lavorativa. La pensione pubblica ha il vantaggio di essere garantita dallo Stato e di essere adeguata all’inflazione. Tuttavia, la pensione pubblica ha anche degli svantaggi, tra cui:
- l’incertezza sui requisiti di accesso, che possono cambiare nel tempo a seguito di riforme;
- il calcolo della pensione con il sistema contributivo, che tende a penalizzare i lavoratori con carriere discontinue o a basso reddito;
- il rapporto tra pensione e ultimo stipendio, che è in diminuzione e non sempre sufficiente a mantenere lo stesso tenore di vita.
Un fondo pensione integrativo è una forma di previdenza complementare che permette di accumulare una somma aggiuntiva alla pensione pubblica, versando dei contributi volontari a una compagnia privata (banca, assicurazione, posta, ecc.). Il fondo pensione integrativo ha il vantaggio di offrire una maggiore flessibilità e personalizzazione nella gestione del proprio risparmio previdenziale. Inoltre, il fondo pensione integrativo ha anche dei benefici fiscali, tra cui:
- la deducibilità dei contributi dal reddito imponibile, fino a un limite annuo;
- la tassazione agevolata dei rendimenti e della prestazione finale;
- la possibilità di ereditare il capitale accumulato in caso di decesso.
Tuttavia, il fondo pensione integrativo ha anche dei rischi, tra cui:
- la dipendenza dai mercati finanziari, che possono essere soggetti a fluttuazioni e crisi;
- la possibilità di perdere parte o tutto il capitale investito in caso di fallimento della compagnia gestrice;
- la limitata possibilità di riscattare i contributi anticipatamente o di cambiarli di destinazione.
Per quanto riguarda l’età per andare in pensione in Italia, attualmente il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria è di 67 anni per entrambi i sessi1. Tuttavia, esistono alcune eccezioni per alcune categorie di lavoratori o per chi ha versato un certo numero di contributi1. Inoltre, esistono altre forme di pensionamento anticipato o agevolato che non richiedono un’età minima o che la riducono1. Per sapere quando sarebbe meglio per te andare in pensione in Italia, dovresti valutare la tua situazione personale e professionale, i tuoi diritti acquisiti e le tue aspettative future. Puoi consultare il sito dell’INPS o rivolgerti a un consulente previdenziale per avere maggiori informazioni.
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