3. Qual è stata la decisione più difficile che tu abbia mai dovuto prendere?

Capitolo 3: La Pittrice di Sogni

Sofia, nel suo studio dall’aspetto eclettico e moderno, era come sempre immersa nella sua arte. Lo spazio era un mix allegro di arte contemporanea, piante rigogliose e mobili vintage. Davanti a lei, una tela attendeva le sue pennellate creative. “Ok, Sofia, oggi facciamo sul serio, niente distrazioni… Oh, guarda quella nuvola, sembra un coniglio!” disse, ridendo di sé stessa.

Sul cavalletto, una tela ancora vergine prometteva grandi cose. I colori sulla sua tavolozza erano pronti a danzare sotto i suoi pennelli. “Sarà un capolavoro,” mormorò, “o finirà su Instagram con due mi piace, uno dei quali di mia madre.”

Mentre iniziava a dipingere, il ricordo di quella notte con Luca le riempiva la mente. “Un imbalsamatore, Sofia, davvero? La tua vita sentimentale è così morta che ora esci con un tipo che lavora con i morti?” disse a se stessa, scoppiando in una risata.

Il dipinto che prendeva forma sul cavalletto era un paesaggio notturno, ispirato a quella serata speciale. La panchina vuota sotto l’albero sembrava attendere qualcuno, forse un imbalsamatore pensieroso “Un cliché, Sofia, ma chi se ne importa? Vivi la tua vita artistica!” esclamò, aggiungendo una pennellata audace di blu.

Mentre dipingeva, si interrogava su cosa avesse spinto Luca a lei quella notte. “Forse è stato il mio irresistibile fascino… o forse si è perso. Si, si sarà perso, è l’unica spiegazione logica,” scherzò, continuando a mescolare i colori.

Con ogni pennellata, Sofia sentiva che stava dipingendo non solo il paesaggio, ma anche le emozioni che Luca aveva risvegliato in lei. “Guarda te, pittrice di sogni, ora anche pittrice di sentimenti. Che fusione meravigliosa !” commentò, con un sorriso autoironico.

“Chissà se lo rivedrò,” pensò ad alta voce, “magari dovremmo organizzare un altro ‘appuntamento’ casuale al parco. Sì, casualissimo, Sofia, proprio come nei film.”

Il dipinto stava prendendo vita, le sue pennellate danzavano sulla tela, creando un mondo che esisteva solo nella sua immaginazione. “Se continua così, finirò per aprire una galleria chiamata ‘I sogni di Sofia’. O magari un bar. Sì, un bar artistico !” esclamò, immaginando un nuovo progetto.

Finendo il suo lavoro, Sofia fece un passo indietro per ammirare la sua creazione. “Non male, signorina pittrice” disse a se stessa. “Ora, chi lo sa, forse un giorno questo dipinto racconterà la storia di me e di quello stupido imbalsamatore misterioso che non mi ha lasciato nemmeno il contatto di insta.”

Il dipinto era diventato una rappresentazione visiva di quella notte, ma era anche qualcosa di più: era un’espressione del suo desiderio di connessione, della sua speranza di trovare un’anima affine in un mondo spesso troppo silenzioso.

“Spero che tu possa vederlo, Luca” sussurrò Sofia. “E che, in qualche modo, possa sentire quello che ho cercato di esprimere.”

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Capitolo 4: incroci di Destini

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luca

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