11. Qual è stata la decisione più difficile che tu abbia mai dovuto prendere?

Capitolo 11: Misteri e Sospetti

La luce del mattino si insinuava nella stanza, disegnando delicati pattern di luci e ombre sulle pareti spoglie dell’appartamento di Luca. Mentre i primi raggi del sole si insinuavano attraverso le tende, creando un morbido bagliore, Luca si svegliò da un sonno profondo. Si girò nel suo letto da una piazza e mezza, il materasso portava il calore di due persone.

Accanto a lui, Sofia dormiva con un’espressione serena, un lieve sorriso che danzava sulle sue labbra. Il suo viso, rilassato nel sonno, era un ritratto di pace. Luca si fermò un momento a osservarla, il cuore colmo di un’affettuosa tenerezza. I suoi capelli si spargevano sul cuscino come un morbido velo scuro, e il lenzuolo, tirato fino alle spalle, ne delineava la forma delicata.

Luca ripercorse nella mente gli eventi della notte, un sorriso involontario si dipinse sulle sue labbra. Avevano condiviso momenti di intimità e passione, un connubio di sentimenti che aveva rafforzato il loro legame. Ricordava ogni risata, ogni sguardo, ogni tocco. Momenti preziosi che avevano tessuto una tela di felicità e complicità.

Ma mentre si sedeva sul bordo del letto, una sensazione di stordimento lo assalì. Le emozioni della notte si mescolavano con una confusione inaspettata. Scosse la testa cercando di allontanare la nebbia del sonno e si incamminò verso la cucina, sperando che un caffè potesse schiarirgli le idee.

Il cammino verso la cucina fu breve, ma ogni passo sembrava risuonare con un senso di presagio. Non appena entrò, il disordine che lo accolse lo lasciò sgomento: gli armadietti erano semiaperti, stoviglie e utensili erano sparsi sul piano di lavoro, e alcune buste di caffè erano state rovesciate, spargendo il loro contenuto. Era come se una mano invisibile avesse rovistato tra le sue cose mentre dormiva, un intruso silenzioso che aveva violato la sua privacy.

Luca si fermò in mezzo alla cucina, il cuore che batteva forte. Sentiva un groppo in gola, un misto di rabbia e confusione. Come era possibile che qualcosa del genere fosse accaduto proprio sotto il suo naso, nel suo rifugio sicuro, mentre condivideva momenti di intimità con Sofia ? La serenità della notte trascorsa con lei ora sembrava lontana, sostituita da un senso di vulnerabilità e incertezza.

Un senso di inquietudine lo invase. Notò che alcuni oggetti personali, come il suo vecchio orologio da tavolo e la sua penna preferita, erano scomparsi. Fotografie che teneva sul frigorifero erano sparite, lasciando solo le tracce della loro presenza.

Mentre preparava il caffè, i pensieri di Luca si accavallavano. Chi avrebbe potuto entrare nel suo appartamento ? E perché ? Si fermò un attimo, guardando indietro verso la camera da letto, dove Sofia ancora dormiva. Non voleva credere che potesse essere coinvolta, ma la mente iniziò a formulare domande senza risposta.

Sofia si svegliò poco dopo, ancora avvolta nella felicità della serata precedente. “Buongiorno” disse con un sorriso sonnolento, non ancora consapevole del disordine che circondava l’appartamento.

Luca cercò di mantenere la calma, non volendo preoccuparla. “Buongiorno. Ho preparato del caffè” rispose, cercando di nascondere la sua ansia.

Sofia entrò in cucina, e il suo sorriso svanì non appena notò il disordine. “Cosa è successo qui ?” chiese, guardandosi intorno con un’espressione confusa.

Luca esitò, poi decise di essere onesto. ” Non lo so, Sofia. Sembra che qualcuno sia entrato mentre dormivamo. Alcune cose sono sparite. “

Sofia sembrava scioccata. “Ma come è possibile? La porta era chiusa a chiave, vero?” chiese, la sua voce tremante.

“Certamente, come sempre ! ” rispose Luca, il cuore pesante. “Ma qualcuno è entrato. Non so come.”

Sofia si avvicinò, posando una mano sul braccio di Luca. “Dobbiamo chiamare la polizia, Luca. Questo è grave ” disse con fermezza, cercando di mantenere la calma nonostante la situazione allarmante.

Estrasse il suo telefono e compose rapidamente il 112, aspettando che dall’altra parte rispondessero. La sua voce tremava leggermente, ma riuscì a mantenere la compostezza.

“Pronto, emergenze. Come posso aiutarla ?” rispose una voce dall’altra parte.

“Sì, buongiorno, mi chiamo Sofia e sono in via Garibaldi 23. Ho bisogno dell’intervento di una volante. Sembra che qualcuno sia entrato nell’appartamento del mio amico mentre dormivamo. Ci sono oggetti mancanti e disordine ovunque” spiegò Sofia con chiarezza, cercando di fornire tutti i dettagli necessari.

“Ha visto qualcuno ? C’è stato un confronto con l’intruso ?” chiese l’operatore.

“No, non abbiamo visto nessuno. Ci siamo svegliati e abbiamo trovato tutto in disordine. Non sappiamo nemmeno come sia potuto entrare” rispose Sofia, guardando Luca in cerca di conferma.

“Bene, invieremo immediatamente una volante al suo indirizzo. Per favore, non toccate nulla fino a quando gli agenti non saranno arrivati. Potrebbero esserci prove importanti. Siete in sicurezza ora?”

“Sì, sì, siamo al sicuro” rispose Sofia, guardandosi intorno.

“Perfetto, gli agenti arriveranno a breve. Si prenda cura di sé e del suo amico” concluse l’operatore prima di chiudere la chiamata.

Sofia mise giù il telefono e si girò verso Luca, cercando di trasmettergli un po’ di conforto nonostante la situazione. “Arriveranno presto. Andremo a fondo di questa storia, Luca,” disse, cercando di infondere sicurezza nelle sue parole.

La luce del sole nella cucina non riusciva a dissipare l’ombra di incertezza e sospetto che ora aleggiava nell’appartamento, trasformando la tranquillità dell’appartamento dove Luca viveva in un luogo di interrogativi e dubbi.

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Capitolo 12: Sospetti e Solitudine

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luca

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