30. Qual è stata la decisione più difficile che tu abbia mai dovuto prendere?

Capitolo 30: Affari di Famiglia

Il cielo sopra la città era avvolto in una coltre di nuvole grigie, riflettendo l’atmosfera cupa che dominava il distretto di polizia. All’interno, l’aria era tesa, quasi elettrica, mentre Luca e la signora Reggiani attendevano in una stanza silenziosa. La signora Reggiani, con gli occhi rossi e gonfi di lacrime, sembrava avvolta in un mantello di tristezza e preoccupazione.

L’ispettore Fabio, seduto di fronte a loro, esaminava attentamente i suoi appunti. Poi, alzando lo sguardo, rivolse una domanda diretta alla signora Reggiani. “Signora, nella testimonianza del senzatetto, è stata descritta una macchina scura e una figura maschile robusta. Questo le ricorda qualcuno ? Qualche amico di Sofia, un parente, o forse un conoscente ?”

La signora Reggiani, visibilmente scossa dalla domanda, rifletté per un momento, passando in rassegna nella sua mente le persone che conosceva.

“No, non riesco a pensare a nessuno,” rispose, la voce incerta e carica di esitazione. “Sofia non mi ha mai parlato di nessuno che corrisponda a quella descrizione.”

Luca, seduto accanto a lei, osservava la scena con un crescente senso di frustrazione. “Sicura, signora Reggian i? È importante che ci dica tutto ciò che sa. Potrebbe essere vitale per trovare Sofia.”

La signora Reggiani rimase in silenzio per alcuni istanti, poi, con un sospiro che sembrava liberare un peso, disse: “C’è… c’è una cosa che non ho detto. Sofia… qualche giorno prima di scomparire, ha avuto un grosso litigio con suo zio, Paolo”

L’ispettore Fabio si concentrò su di lei, intensificando il suo sguardo. “Un litigio ? Può dirci di più ?”

La donna sembrò combattere con se stessa, poi, con una voce che si spezzava, proseguì: “Sì, è stato un diverbio molto acceso. Sofia aveva scoperto che suo zio era coinvolto in alcuni affari poco chiari. Non so i dettagli, ma so che dopo quell’incontro, Sofia era molto spaventata.”

L’ispettore Fabio prese rapidamente appunti, poi alzò lo sguardo verso la signora Reggiani. “Questo è un dettaglio fondamentale, signora. Il signor Paolo corrisponde alla descrizione dell’uomo visto dal senzatetto?”

“Si, mio fratello è un uomo robusto e possiede una berlina scura,” confermò la signora Reggiani, con un filo di voce.

L’aria nella stanza divenne più pesante, carica di implicazioni di quella rivelazione. Mentre l’ispettore Fabio iniziava a coordinare una nuova linea di indagini, Luca e la signora Reggiani rimanevano immersi nei propri pensieri, confrontandosi con la realtà di una verità che stava lentamente emergendo dall’ombra.

Luca si spostò in avanti, la curiosità dipinta sul volto. “Cosa ha scoperto?”

“Affari loschi” rispose lei, evitando lo sguardo di Luca. “Mio fratello è coinvolto in… attività illegali. Sofia lo ha scoperto e lo ha affrontato. Lui è una persona pericolosa.”

L’ispettore Fabio annuì, prendendo appunti. “Potrebbe essere lui coinvolto nella sua scomparsa?”

“Non… non lo so” ammise la signora Reggiani, “ma mio fratello non è l’uomo che credevo fosse.”

Luca sentì un brivido lungo la schiena. L’idea che Sofia potesse essere coinvolta in qualcosa di così oscuro era agghiacciante.

Il telefono dell’ispettore squillò, interrompendo il loro dialogo. Dopo una breve conversazione, riattaccò con un’espressione grave.

“Ho delle notizie” annunciò. “Abbiamo individuato la macchina vista dal senzatetto tra le registrazioni di sicurezza di un varco per il traffico li vicino. È registrata a nome di suo fratello, signora Reggiani.”

Il cuore di Luca saltò un battito. La rivelazione li collegava direttamente a Sofia. “Cosa facciamo ora?” chiese, la voce tesa.

“Dobbiamo agire con cautela” rispose l’ispettore. “Organizzerò una squadra per sorvegliare la casa di suo fratello. Luca, vorrei che tu e la signora Reggiani restiate qui per ora. È più sicuro.”

La signora Reggiani annuì, ma Luca sentiva un misto di frustrazione e paura. Voleva fare di più, voleva trovare Sofia.

Mentre le ore passavano, il distretto brulicava di attività. Luca si sentiva come se fosse in una bolla, osservando ma non partecipando. La tensione era palpabile, ogni aggiornamento aspettato con ansia.

Finalmente, una chiamata giunse all’ispettore Fabio. La squadra aveva era riuscita a rintracciare il fratello della madre di Sofia mentre stava rincasando. Un indizio, forse, che potrebbe portarli a Sofia.

Luca si alzò di scatto. “L’avete trovato ?” chiese, la voce carica di speranza.

“Certo !” rispose l’ispettore, “Potrebbe essere la chiave per capire cosa le è successo.”

La notizia sembrò infondere nuova energia in Luca.

La signora Reggiani, ascoltando, sembrò riacquistare un briciolo di speranza. “Forse stiamo finalmente arrivando da qualche parte” sussurrò, quasi a se stessa.

La sera calò sul distretto di polizia, ma nessuno sembrava notarlo. Erano tutti troppo impegnati a cercare di mettere insieme i pezzi di un puzzle sempre più complesso.

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