“La miglior vendetta è essere diversi da colui che ci ha commesso l’ingiustizia.” – Marco Aurelio

Nel tumultuoso mondo dello spettacolo, dove le guerre e le crisi economiche sembrano passare in secondo piano, tutti gli occhi sono puntati sulla possibile crisi coniugale dei Ferragnez.

In questo scenario, la domanda sorge spontanea:

in caso di separazione, chi pagherà il mantenimento?

La posizione di Chiara Ferragni come donna d’affari di successo e la recente dichiarazione di nullatenenza di Fedez aprono interessanti riflessioni legali.

Fino al 2017, un ricco marito era tenuto a mantenere l’ex moglie, anche se lei guadagnava di meno.

Tuttavia, “la legge non è statica, ma dinamica” come affermava Oliver Wendell Holmes Jr. Oggi, per avere diritto al mantenimento non è sufficiente un reddito inferiore; è fondamentale che il coniuge con meno entrate non sia in grado di mantenere un tenore di vita decoroso autonomamente.

Non più un mantenimento per preservare lo stile di vita del matrimonio, ma per garantire l’indipendenza economica.

Nel caso dei Ferragnez, la situazione si complica.

Fedez, pur dichiarandosi nullatenente, potrebbe non avere diritto al mantenimento se la sua situazione economica è frutto di scelte volontarie, come la gestione dei propri beni.

La legge considera il tenore di vita reale, non solo le dichiarazioni fiscali.

Qui si applica il detto: “Non tutto quello che è oro luccica”, poiché anche i post sui social possono rivelare uno stile di vita che contraddice la dichiarazione di nullatenenza.

Il noto youtuber e avvocato Angelo Greco, sempre attento a queste dinamiche, ha già fornito una sua interpretazione sull’argomento:

Né Fedez né Chiara avranno diritto al mantenimento dell’altro.

La vera questione diventa la custodia dei figli, che determinerà chi avrà la casa, mentre l’altro contribuirà al loro sostentamento.

Questa vicenda dei Ferragnez, al di là del gossip, diventa un insegnamento sulle moderne leggi del divorzio e sull’importanza dell’autonomia e della responsabilità economica in un matrimonio, ricordandoci che, come diceva Friedrich Nietzsche “Ciò che non mi distrugge, mi fortifica“.