“Stay Hungry, Stay Foolish” Le parole immortali di Steve Jobs che ispirano generazioni

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Pensateci: se oggi computer e smartphone hanno preso il posto del cane come “migliori amici” dell’uomo, se ascoltiamo la musica in modo completamente diverso, se il nostro cellulare è diventato un fedele compagno tuttofare, il merito va a un genio californiano, tanto brillante quanto irascibile. Un uomo che ha attinto ispirazione da Bob Dylan e Picasso e ha ridefinito il nostro mondo: Steve Jobs, l’illustre creatore di Apple, nato il 24 febbraio 1955.

La vita di Steve Jobs è avvolta in un alone di mistero fin dall’inizio. Nato il 24 febbraio 1955, ma dove esattamente ? Un dilemma che ha tenuto in sospeso i fan fino a quando la sua biografia ufficiale non ha rivelato il segreto: San Francisco. Figlio di uno studente siriano, Abdulfattah “John” Jandali, che sarebbe diventato professore di scienze politiche, Jobs ha iniziato la sua incredibile avventura in questo mondo con una storia già degna di nota.

Il destino di Jobs fu segnato da una promessa, fatta da una madre biologica preoccupata per il suo futuro, che lo consegnò all’adozione con la speranza che fosse cresciuto da una coppia di laureati. Il suo racconto di come la sua madre adottiva, non avendo completato il college, abbia quasi compromesso questa promessa, tocca il cuore e rivela le aspettative che hanno avvolto il suo inizio di vita.

A soli 22 anni, dopo aver fondato Apple l’anno precedente, Jobs decise di seguire la sua strada, ignorando i corsi convenzionali dell’università e abbracciando la sua passione per la calligrafia. Questa scelta apparentemente semplice avrebbe gettato le basi per la rivoluzionaria tipografia del Macintosh, dimostrando che anche le lezioni più insolite possono condurre a straordinarie innovazioni.

Jobs, per sopravvivere durante gli studi, ha vissuto un’avventura di pura resilienza: dormendo sui divani degli amici, raccogliendo bottiglie vuote per qualche centesimo e camminando chilometri per un pasto gratuito. Anche una dieta insolita a base di sole mele fa parte del suo mito: una strana scelta che forse ha contribuito alla sua leggendaria fortuna…

Tornato in California, Jobs riscoprì la sua passione per l’elettronica, grazie a un vicino amante dei gadget. Questa passione lo ha portato a lavorare per Atari e infine a fondare Apple Computer nel 1976 con Steve Wozniak, iniziando da un semplice garage. Con pochi mezzi ma tanta ambizione, vendettero il loro furgone Volkswagen e una calcolatrice scientifica per finanziare il sogno che sarebbe diventato un gigante della tecnologia.

L’Apple I, primo gioiello creato da Jobs e Wozniak, era un’incredibile miscela di innovazione e semplicità. Collegabile alla TV e dotato di un sistema di memorie semplificato, era un prodotto di design in divenire. Venduto come un semplice circuito, lasciava agli utenti la libertà di personalizzazione, vendendo 200 unità – un modesto inizio per una rivoluzione imminente.

Con l’arrivo di Apple II, Steve Jobs iniziò a imporre il suo marchio sull’industria tecnologica. Questo successo fu seguito da un fallimento con Apple III, principalmente a causa dell’assenza di una ventola di raffreddamento, un dettaglio che Jobs trovava poco elegante. Ma il vero salto qualitativo arrivò con la sua visita ai laboratori Xerox, dove scoprì la tecnologia che avrebbe rivoluzionato l’interfaccia degli utenti: il mouse.

La vita personale di Jobs era tanto affascinante quanto complessa. Il suo legame con Joan Baez e la complicata relazione con la paternità rivelano un uomo dalle molte sfaccettature, lontano dall’immagine pubblica del fondatore di Apple. Il suo matrimonio con Laurene Powell e la nascita dei suoi figli aggiungono un altro strato alla storia di un uomo che ha vissuto pienamente sia nella sfera pubblica sia in quella privata.

La storia di Jobs ad Apple è un vero e proprio dramma: licenziato dall’azienda che aveva creato, si ritrovò a navigare in acque inesplorate. Tuttavia, questo apparente fallimento si trasformò in una delle fasi più creative della sua vita, con la fondazione di NeXT e l’investimento in Pixar, dimostrando che anche nel momento più buio, Jobs non aveva perso la sua brillantezza.

La fusione tra NeXT e Apple segnò il ritorno trionfale di Jobs nell’azienda che aveva fondato. Sotto la sua guida, Apple introdusse prodotti rivoluzionari come l’iPod e l’iPhone, trasformando non solo l’azienda ma l’intera industria tecnologica. Jobs non solo tornò, ma tornò con una vendetta, dimostrando che la sua visione era sempre stata avanti rispetto al suo tempo.

Le sfide di Jobs con la salute hanno rivelato un lato più vulnerabile di un uomo noto per la sua forza e la sua determinazione. La sua lotta contro il cancro al pancreas e il suo ritorno agli affari con un nuovo vigore dimostrano che, nonostante i successi straordinari, Jobs ha affrontato sfide che lo rendono profondamente umano e relatabile.

Nella sua ricerca per raccontare la sua storia, Jobs ha scelto Walter Isaacson, autore della biografia di Einstein, per scrivere la sua biografia ufficiale.

Questo atto non solo dimostra il desiderio di Jobs di lasciare un’eredità accurata e riflessiva, ma sottolinea anche il suo posto tra le figure storiche che hanno cambiato il mondo.

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