Ehi ragazzi,
Luca qui !
Vi scrivo mentre cerco di far funzionare il mio nuovo assistente vocale AI in cucina.

Spoiler: non è andata benissimo. Ma ehi, almeno non ho dato fuoco alla casa… questa volta !
Questa settimana è stata un turbine di emozioni e riflessioni sull’intelligenza artificiale.
Tutto è iniziato quando ho sentito la mia amica Giulia, CEO di una startup tech per la quale faccio consulenza, chiedermi con voce preoccupata :
“Luca, pensi che stiamo rimanendo indietro con l’AI ?“.
In quel momento, mentre cercavo di non affogare nei miei spaghetti (sì, mangio e parlo di tech allo stesso tempo, sono un talento e coltivo da anni una panzetta da Spritz con petto villoso), ho realizzato che non era l’unica a sentirsi così.
Vi siete mai sentiti come se il treno dell’AI stesse partendo e voi foste ancora lì, sulla banchina, a cercare disperatamente il biglietto ?
Beh, non siete soli !
Secondo un sondaggio recente, solo il 32% dei dirigenti dice che la propria azienda sta usando l’AI in modo massiccio.
Il resto ?
Beh, stiamo ancora cercando di capire come accendere il computer senza far esplodere nulla.
Ma sapete cosa?
Ho deciso di buttarmi.

Ho iniziato a giocare con tutti gli strumenti AI che ho trovato.
Ho chiesto all’AI di scrivere una poesia d’amore per la mia pianta grassa (sorprendentemente commovente), di riassumere le mie interminabili catene di email (salvando la mia sanità mentale) e persino di darmi un feedback su alcune idee per il lavoro (apparentemente, la mia idea di un’app per tradurre i miagolii dei gatti non è “commercialmente valida” – pfft, cosa ne sa l’AI ? ).
E sapete cosa ho imparato ?
L’AI è come quel nuovo compagno di appartamento un po’ strano: all’inizio non sai bene cosa farne, ma poi scopri che è un genio in matematica e ti salva il cu… ehm, ti aiuta con le tasse.
La verità è che siamo tutti un po’ spaventati e un po’ eccitati. È come essere su un ottovolante, ma senza la certezza di dove finisca il giro. Ma non è questo il bello dell’innovazione ?
Quindi, cosa dobbiamo fare ? Sperimentare, gente !

Provate cose nuove, fate errori (possibilmente senza coinvolgere fiamme vere), ridete di voi stessi e continuate a imparare.
L’AI non è qui per rubarci il lavoro, è qui per farci sembrare più intelligenti nelle riunioni (e magari per aiutarci a scrivere email passive-aggressive perfettamente formulate).
Ricordate: la tecnologia prende forma mentre la usiamo.
Quindi, forza, plasmiamola !
Chi lo sa, magari la prossima grande innovazione sarà proprio quell’app per tradurre i gatti.
Nel frattempo, io continuerò a sperimentare in cucina.
Se sentite sirene dei pompieri nella mia zona, beh, sapete chi ringraziare.
E voi ? Avete storie divertenti sull’uso dell’AI ? Condividetele nei commenti !
E se qualcuno ha un’AI che sa cucinare la carbonara perfetta, per favore, mandatemela.
Il mio stomaco (e il mio benessere cognitivo) ve ne saranno grati.
Alla prossima avventura tech, gente!
Luca out. 🚀🤖🍝