Tragedia a Marcon: quanto può essere letale l’abitacolo di un’auto sotto il sole

Quanto e quanto velocemente si può riscaldare l’interno di un veicolo parcheggiato al sole ?

Il 18 luglio scorso, una terribile tragedia ha scosso la comunità di Marcon, in provincia di Venezia: una bambina di appena 14 mesi è morta dopo essere stata dimenticata in auto dal padre per diverse ore sotto il sole cocente. Un evento drammatico che riporta all’attenzione i pericoli mortali legati al surriscaldamento degli abitacoli delle auto chiuse esposte al sole, soprattutto per i più piccoli.

Geopop, nel suo video di qualche giorno fa, ha affrontato proprio questo argomento, spiegando quanto rapidamente e drasticamente possa aumentare la temperatura all’interno di un veicolo parcheggiato al sole.

Secondo diversi studi, la temperatura nell’abitacolo può aumentare molto rapidamente, raggiungendo livelli estremamente pericolosi in poco tempo. In una giornata con temperature esterne intorno ai 30°C, l’interno dell’auto può superare i 50°C in soli 20 minuti, e sfiorare i 60°C dopo un’ora.

Questo rapido innalzamento della temperatura è dovuto all’effetto serra che si crea all’interno del veicolo: i raggi solari penetrano attraverso i finestrini riscaldando le superfici interne, che a loro volta irradiano calore. Il calore rimane intrappolato nell’abitacolo, facendo salire velocemente la temperatura.

Per un bambino piccolo, le cui capacità di termoregolazione non sono ancora pienamente sviluppate, bastano pochi minuti in queste condizioni per andare incontro a gravi conseguenze.

La temperatura corporea sale rapidamente, portando a disidratazione, colpo di calore e, nei casi più gravi, al decesso.

È fondamentale non sottovalutare mai questo pericolo, soprattutto nei mesi estivi. Anche una breve sosta può rivelarsi fatale. Per questo motivo, è assolutamente vietato lasciare bambini o animali in auto, anche solo per pochi minuti.

I MIGLIORI DISPOSITIVI ANTI ABBANDONO OGGI 22/7/24

La tragedia di Marcon ci ricorda quanto sia importante prestare la massima attenzione.

L’utilizzo di dispositivi anti-abbandono, obbligatori per legge dal 2019 per i bambini fino a 4 anni, può rivelarsi un aiuto prezioso per prevenire simili tragedie.

Questi dispositivi emettono segnali acustici e inviando notifiche allo smartphone quando il conducente si allontana dall’auto lasciando il bambino a bordo.

Dispositivo anti abbandono Tippy Pad


Tippy Pad: un dispositivo indispensabile per la sicurezza dei bambini

Il Tippy Pad, un cuscinetto anti-abbandono da posizionare sul seggiolino dell’auto, e devo dire che ha superato tutte le mie aspettative. La prima cosa che ho notato è stata la facilità di configurazione. L’associazione con l’app dedicata tramite Bluetooth Low Energy è stata rapida e intuitiva, rendendo l’intero processo molto semplice.

Una volta completata la configurazione, il dispositivo è entrato subito in funzione. Ho apprezzato moltissimo la notifica sonora che ricevo sul mio smartphone ogni volta che mi allontano dall’auto lasciando il bambino all’interno. Questo sistema di allerta immediata mi ha dato una grande tranquillità, sapendo che non corro il rischio di dimenticare il mio piccolo in auto.

Un aspetto che mi ha particolarmente colpito è la funzione di emergenza. Se non disattivo l’allarme entro 40 secondi, il Tippy Pad invia automaticamente due SMS di emergenza ai numeri preimpostati. Questa funzione aggiuntiva offre un livello di sicurezza in più, coinvolgendo persone di fiducia nel caso in cui io non risponda tempestivamente.

Inoltre, tramite l’app posso monitorare facilmente il livello della batteria. La batteria ha un’autonomia stimata in quattro anni con un utilizzo medio giornaliero di due ore, il che è estremamente conveniente e rassicurante.

In sintesi, il Tippy Pad si è rivelato un acquisto indispensabile per garantire la sicurezza del mio bambino durante i viaggi in auto. La facilità d’uso, le funzioni avanzate e la tranquillità che offre lo rendono un dispositivo che consiglio vivamente a tutti i genitori.

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Dispositivo anti abbandono BebèCare Chicco

Bebècare Chicco: La tranquillità in una clip

Bebècare di Chicco, questo piccolo gioiellino che ho scoperto per caso mentre cercavo l’ennesimo biberon. Chi l’avrebbe mai detto che Chicco, oltre ai soliti giochini e vestitini, avesse tirato fuori un dispositivo anti-abbandono così figo?

Allora, partiamo dal fatto che è una cosina piccola piccola con una clip. Niente installazioni complicate o sensori da nascondere. Lo agganci al seggiolino e via, sei a posto. E fidatevi, sta lì bello saldo, non c’è pericolo che si stacchi mentre il pupo fa i suoi soliti salti mortali in auto.

La parte divertente arriva quando scarichi l’app. Sì, c’è un’app – siamo nel 2024 dopotutto ! La chiami Chicco Bebècare, ti fai il tuo profilo inserendo i numeri di chi vuoi far venire in tuo soccorso in caso di “cervello in pappa” (nel mio caso, mia moglie e mia suocera, che non vede l’ora di dirmi quanto sono distratto).

Ok, ma come funziona ‘sto coso? Praticamente, se per qualche assurdo motivo dovessi allontanarti dalla macchina col telefono ma senza il tuo piccolo tesoro, parte l’operazione “sveglia papà rimbambito”. Prima ti arriva un messaggio sul telefono, tipo “Ehi genio, ti sei dimenticato qualcosa?”. Se continui a fare lo gnorri, dopo tre minuti il telefono inizia a suonare e lampeggiare come un albero di Natale impazzito.

E se ancora non ti svegli? Beh, a quel punto partono i messaggi ai tuoi “angeli custodi” con tanto di posizione GPS. Immagina la scena: tua suocera che arriva di corsa nel parcheggio gridando il tuo nome. Motivazione sufficiente per non dimenticare mai più il bimbo in auto, no?

La chicca finale? L’app ti avvisa anche se il telefono sta per scaricarsi o se perde la connessione. Perché si sa, con un bebè intorno, ricordarsi di caricare il telefono è un’impresa titanica.

Insomma, se siete genitori un po’ tonti come me, sempre di corsa e con mille pensieri, questo Bebècare potrebbe salvarvi la vita (e la faccia). Non è economico come comprare l’ennesimo ciuccio, ma ehi, per la tranquillità che ti dà, secondo me vale ogni centesimo. E poi, ammettiamolo, fa anche un po’ figo dire che il tuo seggiolino ha un dispositivo high-tech, no?

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Dispositivo anti abbandono Baby Bell


Baby Bell: Un salvavita per noi genitori distratti

Baby Bell, questo nuovo dispositivo anti-abbandono che ho appena provato. Sarò sincero, all’inizio ero un po’ scettico – pensavo fosse l’ennesimo gadget inutile. Ma dopo averlo usato per un po’, devo ammettere che mi ha conquistato.

Prima di tutto, è super facile da installare. Ci sono due pezzi: un sensore che va sotto il cuscinetto del seggiolino (non si vede nemmeno) e un piccolo schermo che si attacca all’accendisigari. Niente complicazioni.

La cosa figa è che funziona in due modi. Se sei come me e il tuo telefono è sempre scarico, nessun problema – il Baby Bell fa tutto da solo. Appena spegni la macchina, parte un allarme che ti spacca i timpani per un minuto. Fidatevi, è impossibile ignorarlo!

Ma se sei più tecnologico, puoi collegarlo al tuo smartphone. In pratica, ti manda un messaggio per chiederti se hai tirato fuori il piccolo. Se non rispondi (magari sei di corsa o distratto), non scherza mica: chiama direttamente i numeri di emergenza che hai impostato, tipo tua moglie o tua mamma, e gli manda la posizione della macchina. Io l’ho trovato geniale, soprattutto per quei giorni in cui hai la testa tra le nuvole.

L’unica cosa da tenere a mente è che non va bene per tutte le auto. Se hai una di quelle macchine dove l’accendisigari resta attivo anche a motore spento, questo affarino non funziona. Peccato, ma non si può avere tutto.

In sostanza, se sei un genitore un po’ ansioso come me o semplicemente uno che ogni tanto si distrae, il Baby Bell potrebbe essere la svolta. Non è economico, ma parliamoci chiaro: per la tranquillità che ti dà, secondo me ne vale assolutamente la pena. E poi, diciamocelo, non si può mettere un prezzo alla sicurezza dei nostri piccoli, no?

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Non bisogna però affidarsi solo alla tecnologia: la consapevolezza e l’attenzione di genitori e adulti rimangono il primo e più importante strumento di prevenzione.

Un attimo di distrazione può avere conseguenze irreparabili.

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