La TV accesa rovina il sonno dei piccoli? Ecco cosa ho scoperto

Tutto è cominciato qualche giorno fa durante il controllo del primo mese di vita delle mie gemelline, Allegra e Beatrice. La pediatra, con la sua solita calma e sicurezza, mi guarda e dice:

“Non lasciare la TV accesa mentre dormono, non è una buona cosa.”

Io, da bravo papà curioso (“Tech dipendente” e “Scorpionamente” un po’ testardo), non mi sono accontentato.

Ma davvero la TV può essere così dannosa ?

Così ho deciso di indagare, un po’ perché sono come San Tommaso e un po’ perché il telegiornale è uno dei pochi momenti in cui riesco a sentirmi connesso al mondo.

Ecco cosa ho scoperto, tra ricerche, esperimenti casalinghi e notti a osservare le bimbe dormire.

Spoiler: sì, lo è. E vi spiego perché.

Il rumore: più fastidioso di quanto pensi

Lasciare il telegiornale acceso mentre Allegra e Beatrice dormono sembrava un’ottima idea all’inizio: così potevo aggiornarmi senza perdere d’occhio le bambine.

Ma ho iniziato a notare che, anche a volume basso, il TG è tutt’altro che rilassante.

La sigla, le voci concitate dei giornalisti, i rumori improvvisi (sirene, musica drammatica, urla di fondo)… tutto questo crea un ambiente che di sereno ha poco. E indovinate ? Se c’è una cosa che ho capito in questo primo mese da papà, è che il sonno dei neonati è prezioso e incredibilmente delicato.

La luce blu: un nemico invisibile

Poi ho scoperto un’altra cosa che non avevo considerato: la luce blu dello schermo.

È una componente dello spettro della luce visibile, caratterizzata da una lunghezza d’onda corta e un’alta energia (tra i 380 e i 500 nanometri).

È presente naturalmente nella luce solare e, di giorno, è proprio grazie a essa che il nostro corpo regola il ritmo circadiano, il famoso “orologio biologico interno” che scandisce sonno e veglia.

Il problema nasce con le fonti artificiali: TV, smartphone, tablet e computer emettono quantità significative di luce blu attraverso i loro LED. Questa luce, simile a quella del sole, continua a inviare al cervello il messaggio “Ehi, è giorno !”, anche quando fuori è buio.

Non immaginavo che questo potesse avere un impatto così forte sui neonati.

La luce blu interferisce con la produzione di melatonina, l’ormone che dice al corpo che è ora di dormire. Anche se Allegra e Beatrice non guardano direttamente lo schermo, la luce diffusa nella stanza basta per confondere il loro giovane orologio biologico, rendendo più difficile per loro capire che è tempo di rilassarsi.

In pratica, mentre io credevo di godermi un TG innocuo, quella luce trasformava il loro riposino in una “discoteca invisibile”.

Un’atmosfera poco rilassante

E poi c’è il contenuto del telegiornale. Anche se le bambine non capiscono una parola di quello che viene detto, l’atmosfera generale – fatta di cronaca, toni drammatici e immagini spesso pesanti – non è certo il massimo per creare un ambiente rilassante.

Certo, non si svegliano perché qualcuno parla di economia o politica, ma un clima più calmo e tranquillo potrebbe fare davvero la differenza.

La conferma degli esperti

Per non fermarmi solo alle mie osservazioni, ho fatto qualche ricerca.

E sapete cosa? Gli esperti concordano: la TV accesa può disturbare il sonno dei bambini.
Uno studio pubblicato su Pediatrics ha dimostrato che più tempo i bambini passano davanti alla TV, meno dormono.

E non è solo una questione di quantità: la qualità del sonno ne risente, con più risvegli notturni e difficoltà a rilassarsi.

Cosa ho deciso di fare

Alla fine, ho deciso di cambiare alcune abitudini per il bene delle mie bambine (e, diciamolo, forse piu’ per il mio 🙂 !). Ecco cosa funziona per noi:

Spegnere la TV durante i riposini: Semplice, ma efficace. Ora lascio le bambine dormire in un ambiente più tranquillo e silenzioso, distante dalla tv.
Guardare il TG con i sottotitoli: Se proprio non voglio rinunciare al telegiornale, tengo il volume al minimo e leggo i sottotitoli. Così mi aggiorno senza disturbare nessuno.
Creare una routine rilassante: Prima della nanna, niente schermi. Preferisco leggere loro una favola (anche se al momento è più per me che per loro !) o ascoltare una musica dolce.