Perché il tuo curriculum non funziona: come battere gli algoritmi che analizzano il tuo CV

“Luca, sai se c’è qualche azienda che assume ? “. (Attenzione quest’articolo è molto lungo)

Molti mi confidano di non sapere come valorizzare le proprie capacità in un curriculum e, ancora peggio, di avere paura che il loro CV non venga nemmeno visto da un essere umano.

“Oggi ci sono quei software di intelligenza artificiale che filtrano tutto… e se il mio finisce scartato ?” mi dicono, con un mix di ansia e rassegnazione.

In un periodo di crisi economica, con aziende in difficoltà e il rischio di perdere il lavoro dietro l’angolo, è normale sentirsi sotto pressione.

Ma ciò che colpisce di più è questa paura di non essere “all’altezza” dei tempi, di non riuscire a superare quella prima, invisibile barriera: un algoritmo che decide chi è “degno” di arrivare sulla scrivania di un responsabile HR.

E qui mi sono reso conto di una cosa importante:

quando mi chiedono aiuto per trovare o cambiare lavoro, quello che cercano davvero è capire come mettere in luce il loro valore in un sistema che non lascia spazio agli errori e che premia solo chi oggi sa giocare con le regole della tecnologia.

Questa paura non è infondata, perché oggi il processo di selezione del personale si è evoluto moltissimo. Sempre più aziende, soprattutto quelle medio-grandi, utilizzano software basati sull’intelligenza artificiale per gestire il flusso immenso di candidature che ricevono.

Si tratta dei cosiddetti Applicant Tracking Systems (ATS), programmi che agiscono come una sorta di filtro automatico.

Il loro compito è semplice: analizzare i CV ricevuti e scremare quelli che non corrispondono ai requisiti richiesti, presentando al responsabile HR solo una selezione “qualificata”.

Questo permette alle aziende di risparmiare un’enorme quantità di tempo e di evitare di dover leggere manualmente centinaia, se non migliaia, di candidature.

Come funziona un ATS?

Un ATS lavora in base a criteri predefiniti. Per esempio:

  • Parole chiave: il software cerca specifici termini o frasi che indicano competenze, esperienze o qualifiche richieste per la posizione. Se nel tuo CV non compaiono quelle parole, il sistema potrebbe scartarlo, anche se sei perfettamente qualificato.
  • Formato e struttura: un CV poco leggibile o con una formattazione complessa (esempio: tabelle o immagini decorative) potrebbe non essere interpretato correttamente e finire automaticamente nel cestino.
  • Esperienze rilevanti: l’ATS valuta se le tue esperienze lavorative corrispondono al profilo cercato, basandosi su job title, durata dei ruoli e mansioni descritte.
  • Scoring: in alcuni casi, i CV ricevono un punteggio basato su quanto si avvicinano al “candidato ideale” definito dall’azienda.

Lato azienda: uno strumento utile

Per chi si occupa di risorse umane, questi sistemi sono una manna dal cielo.

Pensa a un annuncio di lavoro che riceve 3.000 candidature.

Un responsabile HR non avrebbe materialmente il tempo di leggerle tutte, e potrebbe lasciarsi sfuggire il candidato ideale solo perché nascosto in fondo alla pila.

L’ATS, invece, aiuta a gestire questo flusso, garantendo che i CV più in linea con la posizione arrivino in cima.

Lato candidato: una barriera da superare

Per chi cerca lavoro, però, l’ATS rappresenta una sfida.

Anche il miglior candidato del mondo potrebbe essere scartato solo perché non ha usato le giuste parole chiave o ha inviato un CV graficamente accattivante, ma poco “ATS-friendly”.

È un po’ come giocare una partita a scacchi:

Devi conoscere le regole del gioco per avere una possibilità di vincere.

Ed è proprio qui che, parlando con amici e colleghi, mi sono reso conto che molti non sanno da dove cominciare.

Perché non basta essere qualificati: bisogna imparare a raccontare le proprie competenze in un linguaggio che l’intelligenza artificiale possa comprendere. Un linguaggio che, paradossalmente, deve essere più semplice e diretto di quanto si immagini.

E allora mi sono chiesto:

come possiamo prepararci meglio a questo scenario ?

Come possiamo fare in modo che quel foglio di carta digitale non finisca nel dimenticatoio di un algoritmo ?

1. Come possiamo prepararci meglio a questo scenario?

La preparazione, in questo caso, è tutto. Non basta più scrivere un CV che elenchi solo le tue esperienze lavorative. Bisogna pensare a un curriculum che sia compatibile con gli ATS, ma che allo stesso tempo riesca a rispecchiare chi sei davvero. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Usa parole chiave pertinenti: Le parole chiave sono il cuore dell’ATS. Queste devono essere in linea con le competenze e i requisiti richiesti dall’annuncio di lavoro. Leggi attentamente la descrizione del lavoro e cerca di integrare nel tuo CV i termini e le espressioni più usate. Se il lavoro richiede esperienza con “gestione progetti” o “marketing digitale”, assicurati che queste parole siano presenti nel tuo CV, ma senza esagerare.
  • Semplifica la formattazione: Un CV troppo elaborato, con immagini, grafica o tabelle, potrebbe risultare incomprensibile per un ATS. Mantieni un formato semplice e chiaro: utilizza elenchi puntati per le esperienze, scegli un carattere leggibile come Arial o Times New Roman e usa i titoli per separare le sezioni. Inoltre, evita di inserire dati troppo complessi come loghi o informazioni che non siano rilevanti per il contenuto del CV.
  • Focalizzati sulle competenze tecniche: Le competenze pratiche e tecniche, come l’uso di specifici software o linguaggi di programmazione, sono fondamentali. Questi elementi devono essere messi in evidenza nel tuo CV, magari in una sezione dedicata alle “Competenze” o “Skills”. L’ATS darà molta importanza a questi dettagli, quindi assicurati che siano chiari e ben visibili.
  • Adatta il CV per ogni posizione: Ogni lavoro è diverso, quindi non inviare mai lo stesso CV per tutte le candidature. Personalizza sempre il tuo curriculum in base alla posizione per cui ti candidi, facendo in modo che rispecchi il più possibile le competenze richieste dall’annuncio.

2. Come possiamo fare in modo che il nostro CV non finisca nel dimenticatoio di un algoritmo?

La risposta a questa domanda è tanto strategica quanto tecnica.

Il primo passo è sicuramente quello di prepararsi al meglio, come abbiamo visto, ma bisogna anche tener presente che gli ATS non sono infallibili.

Possono perdere opportunità se non configurati correttamente o se non prendono in considerazione tutte le variabili che un essere umano potrebbe considerare.

Ecco alcune dritte per farti notare, anche dai software:

  • Crea un CV in formato testuale semplice (TXT o DOCX): I formati come PDF, purtroppo, non sono sempre ben interpretati da tutti gli ATS. Se vuoi evitare problemi, usa un formato che non comprometta la leggibilità da parte del software, come un documento .docx o un semplice .txt. In questo modo, la “lettura” del tuo CV sarà più semplice per l’algoritmo.
  • Non tralasciare l’oggetto o il titolo del file: Anche il nome del file del CV può fare la differenza. Se il titolo del tuo CV è troppo generico (come “Curriculum Vitae Luca”), rischia di finire nel limbo. Usa un nome che faccia riferimento alla posizione a cui ti stai candidando, ad esempio: “Luca_Rossi_Marketing_Manager_CV”. Questo rende il documento immediatamente riconoscibile anche dal sistema.
  • Preparati a un colloquio con l’AI: Infine, con l’aumento dell’uso dei software di intelligenza artificiale, non è più raro che le aziende utilizzino anche interviste preliminari condotte da chatbot o da software di video-analisi. Preparati, quindi, a rispondere a domande o situazioni simulate in cui dovrai dimostrare le tue capacità. Anche qui, la chiave è la trasparenza e l’adattabilità. Riferisci sempre alle competenze che hai realmente e mantieni un linguaggio semplice, ma incisivo.

Ecco 10 consigli tecnici e pratici per creare un CV ottimizzato per superare i filtri dei software ATS:

1. Usa un formato semplice e leggibile

Evita grafica complessa, immagini, tabelle, colonne e caratteri decorativi. Gli ATS leggono meglio i documenti in formato testuale (preferibilmente .docx o .txt) con una struttura lineare.


2. Includi le parole chiave dall’annuncio di lavoro

Leggi attentamente la descrizione della posizione e identifica parole chiave importanti (es. “gestione progetti”, “team leadership”). Inseriscile strategicamente nel tuo CV, ma senza forzature.


3. Titola chiaramente le sezioni principali

Usa titoli standard come:

  • “Esperienza lavorativa”
  • “Formazione”
  • “Competenze tecniche”
    Gli ATS cercano queste etichette comuni per classificare le informazioni.

4. Evita formati grafici complessi

Usa elenchi puntati per le responsabilità e risultati di lavoro. Gli ATS non leggono bene tabelle o testo posizionato in modo non lineare.


5. Personalizza ogni CV per il ruolo specifico

Adatta il CV per ogni candidatura includendo competenze e esperienze che si allineano alla posizione. Un CV generico ha meno probabilità di passare il filtro ATS.


6. Scegli un carattere semplice

Utilizza font comuni come Arial, Calibri o Times New Roman. Evita font decorativi o non standard che potrebbero non essere riconosciuti.


7. Inserisci date e formattazioni standard

Scrivi le date in formato chiaro: “MM/AAAA” o “Gennaio 2020 – Dicembre 2023”. Gli ATS cercano formattazioni prevedibili per analizzare la cronologia lavorativa.


8. Non includere informazioni non rilevanti

Evita di inserire foto, loghi, o dati personali non richiesti (es. stato civile, codice fiscale). Questi elementi possono confondere il sistema.


9. Scrivi competenze tecniche specifiche

Se hai esperienza con software, linguaggi di programmazione o strumenti specifici (es. SAP, Python, AutoCAD), includili in una sezione dedicata come “Competenze tecniche”. Gli ATS spesso danno priorità a questi dettagli.


10. Testa il tuo CV con un ATS online

Esistono strumenti online gratuiti (o a pagamento) che simulano come un ATS leggerebbe il tuo CV. Usali per verificare che sia compatibile e per identificare aree di miglioramento.

Seguendo questi accorgimenti tecnici, aumenterai significativamente le probabilità che il tuo CV superi i filtri ATS e arrivi sulla scrivania del responsabile HR.

Ecco tre strumenti online che puoi utilizzare per verificare se il tuo curriculum è ottimizzato per superare i filtri dei sistemi di tracciamento dei candidati (ATS):

Enhancv
Offre un CV Checker gratuito che analizza il tuo curriculum, valutando la compatibilità con gli ATS, identificando parole chiave rilevanti e suggerendo miglioramenti per aumentare le tue possibilità di essere notato dai recruiter.

Enhancv

Enhancv | ESN UofG

My Perfect Resume
Dispone di un ATS Resume Checker gratuito che esamina oltre 30 aspetti comuni del curriculum, fornendo un punteggio immediato e consigli su come ottimizzare il documento per superare i sistemi ATS e attirare l’attenzione dei responsabili delle assunzioni.

My Perfect Resume

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Kickresume
Propone un ATS Resume Checker che simula la scansione di un sistema ATS reale, aiutandoti a ottimizzare il tuo curriculum per garantire che venga elaborato correttamente e raggiunga i recruiter.

Kickresume

POSTILLA PERSONALE :

Alla fine, siamo tutti un po’ CV e un po’ personalità

Diciamocelo: puoi avere il CV perfetto, ottimizzato al millimetro per l’ATS, con le parole chiave giuste, le date in formato impeccabile e un carattere che fa invidia a un grafico minimalista. Ma se poi arrivi al colloquio e non sai nemmeno perché sei lì… beh, l’algoritmo avrà fatto il suo lavoro, ma tu no !

Ricorda che il CV è solo il tuo biglietto d’ingresso: il resto del lavoro lo fai tu.

Nessun software potrà mai valutare il tuo entusiasmo, la tua capacità di risolvere problemi con creatività, o quella battuta che farà sorridere il responsabile HR e rompere il ghiaccio.

Anche nell’era dell’intelligenza artificiale, il lato umano è quello che fa la differenza.

Prepara il CV al meglio, ma non dimenticare di prepararti anche tu. Che si tratti di affinare le tue competenze o di rispolverare un po’ di sana autostima, il consiglio è uno solo:

sii la persona che il tuo curriculum dice che sei. Magari con un pizzico di ironia in più, perché sì, anche i recruiter sono persone e amano ridere ( forse ).

E se ti senti perso, non preoccuparti:

il mondo del lavoro è un po’ come un labirinto, ma con gli strumenti giusti – e il CV giusto – troverai l’uscita giusta.

E magari, chissà, un giorno sarai tu a scremare i curriculum di qualcun altro.

Karma, eh ? 😏

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