“Il tuo pacco è in giacenza”: cronaca (e smontaggio) di un SMS truffa targato Poste Italiane

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Questa mattina, alle 11:52, mi suona il telefono. Mittente: +39 351 681 2395.
Sul display appare un messaggio allarmante:

«Non siamo in grado di consegnare il pacco a causa dell’indirizzo non valido.
Modificare l’indirizzo per la consegna tempestiva: https://business-itpostet.top/i»

A prima vista sembra un classico avviso di giacenza delle Poste Italiane, ma basta poco per capire che è l’ennesimo tentativo di phishing. Vi racconto com’è andata passo per passo – e soprattutto come riconoscere (e neutralizzare) minacce simili.


1. Il messaggio SMS: campanelli d’allarme immediati

  1. Numero mittente “mobile”
    Le Poste inviano di solito da numerazioni brevi (tipo 431123) o da «PosteInfo». Un +39 351 non è in linea con la prassi.
  2. Italiano stentato
    «Modificare l’indirizzo per la consegna tempestiva» suona tradotto alla buona. Gli SMS ufficiali curano forma e punteggiatura.
  3. URL sospetto
    Il dominio business-itpostet.top è un pasticcio: somiglia a “postepay”, “postel”, “poste.it”… ma non è nessuno di questi.

2. Il sito clone: perché è così convincente?

Per pura curiosità (con tutte le precauzioni del caso), apro il link dentro un ambiente isolato. Mi si presenta una copia quasi perfetta del portale poste.it:

  • Logo, colori giallo-grigio, menù a tendina, perfino i link verso i servizi reali funzionano.
  • Al centro, la sezione “Stato della consegna” mi avvisa che «il pacco è tornato al centro operativo» e mi invita a cliccare “Continua”.

La trappola vera

Il clic mi porta a un modulo intitolato “Indirizzo postale” in cui mi si chiedono:

Dato richiestoPerché fa gola agli attaccanti
Nome e cognomeIdentità completa
Indirizzo, CAP, cittàProfilo anagrafico (utile per altre frodi)
EmailPer tentativi futuri di phishing o accesso a servizi
Numero di telefonoPer truffe via SMS/WhatsApp o furto di account legati al numero

Compilare quel form significa regalare i propri dati personali a sconosciuti.

ATTENTI !

In alcuni casi, lo step successivo chiede addirittura i dati della carta di credito per “spese di riconsegna”.


3. Perché questi attacchi funzionano

  • Grafica familiare: vedo il logo giallo-Poste e abbasso la guardia.
  • Urgenza artificiale: “se non aggiorni subito, il pacco resta bloccato”.
  • Volume di consegne: con l’esplosione dell’e-commerce, chi non aspetta un pacco?

4. Come difendersi (e far difendere genitori e nonni)

  1. Controlla l’URL
    Deve terminare in poste.it o posteitaliane.it, non in .top, .info, .site, ecc.
  2. Non cliccare mai dai messaggi
    Se hai davvero un pacco in arrivo, digita manualmente www.poste.it o apri l’app ufficiale.
  3. Verifica con il tracking ufficiale
    Inserisci il numero spedizione su postemobile.it/tracking o nell’app Poste Delivery.
  4. Diffida delle richieste di denaro o dati sensibili via SMS
    Le Poste non chiedono carte di credito per “sbloccare” pacchi.
  5. Avvisa chi è meno esperto
    Un passaparola preventivo tra familiari può evitare brutte sorprese.

5. Cosa fare se hai già inserito i dati

  1. Blocca immediatamente la carta chiamando il numero verde della tua banca.
  2. Modifica le password di email e servizi collegati.
  3. Segnala l’SMS inoltrandolo al 7726 (servizio “spam” di molti operatori) o tramite l’app Poste Italiane → “Segnalazioni”.
  4. Denuncia alle autorità (Polizia Postale) allegando screenshot e ogni dettaglio utile.

Conclusioni

Il phishing evolve di giorno in giorno: grafica impeccabile, link funzionanti, domini camuffati. Ma la strategia di difesa resta semplice:

“Verifica sempre la fonte prima di agire.”

Spero che la mia disavventura vi serva da promemoria. Se avete dubbi su SMS o email sospetti, fermatevi un secondo, controllate l’indirizzo web e nel dubbio non cliccate.

Meglio un pacco il giorno dopo che un conto svuotato il giorno prima.

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