Ok, lo ammetto: quando ho letto di Edoardo Barzago per la prima volta, ho pensato che fosse il classico secchione da biblioteca, uno di quelli che ti spiegano l’economia anche quando vuoi solo prendere un caffè.
E invece no, questo ragazzo di 23 anni non si accontenta di superare gli esami. Lui si compra crediti da Superbonus 110% per un valore di 2,4 miliardi di euro.
Sì, hai letto bene: miliardi ! Io a 23 anni faticavo a farmi offrire una pizza.

Il mercato della disperazione (o del genio, dipende dai punti di vista)
Il Superbonus 110%, per chi si fosse perso questa perla, è stato un po’ come una festa in cui tutti bevevano gratis, ma il conto lo pagava qualcun altro.
Fai i lavori in casa, lo Stato ti rimborsa più di quello che spendi.
Fantastico, no? Peccato che, quando la musica si è fermata, molti imprenditori si sono trovati con in mano crediti fiscali che nessuno voleva più. E qui entra in scena il nostro Edoardo.
Questo ragazzo si è lanciato nel cosiddetto “mercato della disperazione”, comprando crediti da oltre 200 imprenditori sull’orlo del fallimento.
La sua società, Pietra Grezza Spv (che nome poetico, vero?), ha un capitale sociale di appena 10.000 euro.
Meno del costo di una Fiat Panda usata. Eppure gestisce operazioni per miliardi.
Genio o follia ? Ai posteri l’ardua sentenza.

Come funziona la magia
Allora, semplifichiamo: Edoardo compra questi crediti incagliati e li trasforma in titoli da vendere sul mercato. Un po’ come prendere una vecchia giacca, rammendarla e convincere qualcuno che è vintage di lusso. Facile, no ? In realtà, convincere un investitore di Londra o Zurigo a mettere soldi in crediti fiscali italiani è come vendere gelati al Polo Nord.
Ma se ci riesce, il guadagno è da capogiro.
Le commissioni arrivano fino allo 0,4% del valore totale dei crediti, e lui compra con uno sconto del 30%. Tradotto in soldoni: Barzago potrebbe incassare oltre 460 milioni di euro.
Ripeto: quattrocentosessanta milioni.
Io sto ancora cercando di capire come risparmiare sulla spesa.

Genio, folle o entrambi?
Ammettiamolo: questo ragazzo ha più coraggio di Indiana Jones.
Ma è anche un rischio enorme. Se l’Agenzia delle Entrate non riconosce i crediti, gli investitori restano con un pugno di mosche. Lui però si tiene le commissioni.
Furbo ? Forse. Rischioso ? Sicuramente.
E poi c’è un problema di immagine: chi si fiderebbe di una società che vale meno di uno scooter per gestire miliardi ?
Eppure, Barzago sta giocando una partita che potrebbe cambiare le regole del gioco.

E l’Italia?
La verità è che questa storia racconta molto di come funziona il nostro Paese. Il Superbonus, nato per rilanciare l’edilizia, è diventato una bomba a orologeria.
Se Barzago ce la fa, potrebbe diventare un simbolo di innovazione finanziaria. Se fallisce, rischia di innescare una reazione a catena di insolvenze e fallimenti.
Insomma, Edoardo Barzago non è solo uno studente.
È una scommessa vivente sull’Italia.
E, chissà, forse un giorno ci spiegherà come trasformare i problemi in miliardi.
Nel frattempo, io torno alle bimbe e alla mia pizza ( che ancora non riesco a farmi offrire ).
