Chi l’ha detto che un investimento non possa anche farci riflettere sulla salute ?
Oggi voglio parlarti di una biotech americana che potrebbe meritare un post-it giallo acceso sul tuo radar finanziario: Corbus Pharmaceuticals (CRBP).
Non è una big cap.
Non distribuisce dividendi.
Ma ha una pipeline che parla chiaro, soprattutto se ( come me ) ogni tanto combatti con la bilancia e allo stesso tempo vuoi restare lucido sulle occasioni di mercato.

Focus: tre armi in sviluppo contro tumori e obesità
Corbus sta puntando tutto su tre progetti di ricerca. E sono tre proiettili molto ben indirizzati.
1. CRB-701 – Il silenziatore dei tumori solidi
È il cavallo di battaglia. Un anticorpo farmaco-coniugato (ADC) che prende di mira una proteina chiamata Nectin-4, molto presente in tumori aggressivi (uroteliale, cervicale, testa-collo…). Il principio è semplice: l’anticorpo si lega alla cellula tumorale, ci rilascia dentro una tossina micidiale (MMAE), e fa esplodere tutto. Tipo “Mission Impossible”, ma in formato biologico.
I dati delle fasi 1 in USA, UK e Cina sono promettenti: risposte parziali e complete su pazienti reali, e soprattutto pochi effetti collaterali rispetto ai concorrenti come Padcev®. Il mercato potenziale? Enorme.
2. CRB-601 – L’inibitore della fuga tumorale
Il secondo asset è un anticorpo che blocca l’attivazione del TGFβ, una specie di scudo biochimico che i tumori usano per nascondersi dal sistema immunitario.
Non combatte da solo: è pensato per essere usato in combinazione con i famosi checkpoint inhibitor (tipo anti-PD1). È ancora in fase iniziale, ma i dati preclinici sembrano incoraggianti.
3. CRB-913 – Il potenziale game changer per chi ha fame anche di investimenti smart
Ed eccoci al motivo per cui sto scrivendo questo articolo. CRB-913 è una molecola anti-obesità che funziona su un principio noto, ma con una twist moderna e intelligente.
Lavora sul recettore CB1, lo stesso che è responsabile di quella “fame chimica” che conoscono bene i fumatori di cannabis ( eh sì, è lo stesso pathway ). In passato ci avevano provato altri farmaci, ma sono stati ritirati per gli effetti collaterali neuropsichiatrici.
La vera innovazione ? CRB-913 non entra nel cervello.
Resta periferico.
Tradotto: brucia grassi, riduce leptina, migliora insulino-resistenza e steatosi epatica, ma senza mandarti in paranoia.
I dati sugli animali sono entusiasmanti:
- Riduzione di peso e grasso addominale
- Additivo se combinato con farmaci come semaglutide ( sì, l’Ozempic )
- Migliore effetto sul metabolismo lipidico rispetto ai GLP-1
Fase 1 prevista: Q1 2025
Se tutto va bene, i primi volontari umani inizieranno a essere dosati nel primo trimestre del 2025. Da lì in poi si aprono due scenari:
- Se funziona: potenziale M&A da parte di big pharma affamate di soluzioni anti-obesità;
- Se non funziona… beh, resta comunque una pipeline forte nei tumori.

E a livello finanziario ?
Corbus oggi non genera ricavi: non ha ancora prodotti sul mercato. Il motore è tutto sulla R&D e, di fatto, brucia cassa: nel 2024 ha chiuso con una perdita netta di oltre 40 milioni di dollari.
Sì, ha in cassa circa 150 milioni di dollari, raccolti grazie a due aumenti di capitale importanti durante l’anno. Ma il burn rate operativo è di circa 3,5 milioni al mese, quindi la benzina (senza nuovi fondi ) potrebbe bastare fino a metà 2026, tenendo conto degli attuali ritmi di spesa.
Ha completato la fase di dose escalation per CRB-701 e ora sta randomizzando i pazienti per la fase di ottimizzazione, ma per arrivare a una Fase 2 completa e poi magari a una BLA/approvazione servono molti più fondi.
Morale sta lavorando bene, ma il modello di business resta quello tipico biotech early-stage.
Se vuoi entrare, entra consapevole che sarà un viaggio lungo… e con probabili nuove diluizioni in futuro.
In sintesi ?
Corbus non è (ancora) una regina del biotech, ma è una sfidante agguerrita con idee chiare e pipeline chirurgica.
E se CRB-913 manterrà le promesse, potrebbe diventare il primo anti-fame “smart” pensato per persone reali, con vite vere e ( perché no ) qualche kg di pancetta in più.
Chi ha detto che investire e rimettersi in forma non possano andare d’accordo ?
Disclaimer:
Ricordate, sono solo un papà con un computer, non un consulente finanziario.
Le informazioni contenute in questo articolo rappresentano esclusivamente le mie opinioni personali e riflettono il mio approccio personale agli investimenti. Questo articolo non costituisce in alcun modo una consulenza finanziaria, un invito all’investimento o una raccomandazione a comprare o vendere strumenti finanziari. Prima di intraprendere qualsiasi investimento, è fondamentale consultare un consulente finanziario qualificato e considerare attentamente la propria situazione finanziaria, gli obiettivi di investimento e il livello di rischio tollerabile. Le decisioni di investimento sono soggettive e comportano rischi che potrebbero comportare la perdita del capitale investito.
