2050 e Oltre: L’Italia che Verrà Sommersa dal Mare

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Uno studio pubblicato dagli scienziati di Climate Central avverte che le zone rialzate stanno scomparendo lungo le coste di tutto il mondo e nessun paese è al sicuro.

Inondazioni globali in aumento

Sulla base dell’attuale traiettoria delle emissioni, circa 50 grandi città in tutto il mondo dovranno adottare difese senza precedenti. Con l’innalzamento del livello del mare, la terra che un tempo era sicura al di sopra della linea della marea è ora a rischio di inondazioni, esponendo i residenti a crescenti minacce. Nuovi dati di altitudine, mappe e analisi documentano come, entro la fine di questo secolo, le zone a rischio in tutto il mondo si estenderanno per diversi chilometri all’interno dei continenti e l’acqua avanzerà su aree dove oggi vivono circa 93 milioni di persone.

Secondo l’attuale traiettoria delle emissioni di gas serra, che porta a un riscaldamento globale di 3°C rispetto all’era preindustriale, circa 50 grandi città in tutto il mondo dovranno realizzare difese senza precedenti per non perdere la maggior parte delle proprie aree popolate a causa del costante aumento dei livelli del mare.

L’Italia e il rischio di inondazione

E in Italia non siamo esenti da pericoli. Secondo questo rapporto, diverse aree potrebbero rimanere sotto il livello del mare entro il 2100 con un aumento della temperatura globale di 3°C rispetto ai valori preindustriali. In Italia, l’area più estesa che sarà colpita entro 75 anni è un’enorme fascia affacciata sull’Adriatico che va dalla costa del Friuli-Venezia Giulia fino all’Emilia-Romagna, passando per il Veneto. Qui il mare entrerà nella terraferma per molti chilometri se non verranno prese misure di contenimento e di forte riduzione delle emissioni di gas serra.

Da Venezia al Delta del Po: le zone più vulnerabili

In corrispondenza delle foci del Po, secondo questo studio, assisteremmo a un allagamento di ampie aree oggi abitate, con conseguenze enormi. Un’ampia fetta di Pianura Padana verrebbe inondata dal mare, creando gravi problemi alle aree abitate. Città come Venezia, Ravenna e Ferrara verrebbero inondate, mentre Padova e Bologna vedrebbero avvicinarsi fortemente la linea di costa.

Ad essere colpite dall’innalzamento del livello marino non sarebbe solo il nord-est italiano, ma anche l’area che va da Livorno a La Spezia, includendo Pisa, l’area di Grosseto, e numerose altre aree di costa soprattutto lungo il Tirreno, dal Lazio alla Campania.

Il rapporto di Climate Central: uno sguardo al futuro

La mappa interattiva e il rapporto presentati da Climate Central si basano su modelli climatici all’avanguardia per simulare l’innalzamento del livello del mare in diversi scenari di emissioni di gas serra. Il riscaldamento globale ha innalzato il livello del mare di circa 20 centimetri dal 1880, e il tasso di aumento sta accelerando. L’innalzamento del livello del mare aumenta drasticamente la probabilità di inondazioni dannose dovute a mareggiate.

Il carbonio già presente nella nostra atmosfera sta riscaldando il pianeta di 1,1°C rispetto all’era preindustriale, abbastanza da far aumentare il livello medio globale del mare di circa 1,9 metri nei prossimi secoli, anche senza aggiungere nuove emissioni globali. Questo perché gli effetti della CO2 sono di lunga durata e il gas rimane nell’atmosfera per secoli.

Prospettive future e soluzioni possibili

Secondo il rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis” dell’InterGovernment Panel on Climate Change (IPCC), si prevede che, entro il 2030, la temperatura media del pianeta sarà di 1,5 ºC o 1,6 ºC più alta rispetto ai livelli preindustriali nei cinque scenari relativi alle emissioni di gas serra. I livelli estremi del mare sono causati dalla combinazione di mareggiate, maree e onde, fenomeni che diventano più frequenti con i cambiamenti climatici. Ma il rapporto precisa che, anche senza un aumento della ricorrenza di questi fenomeni, si prevede che l’innalzamento del livello del mare da solo causerà maggiori inondazioni e/o erosioni costiere.

L’aumento record dei livelli di CO2 nell’atmosfera globale scatena l’allarme nella comunità scientifica. Il motivo è che il livello dell’acqua diventerà sempre più alto a causa dello scioglimento dei ghiacci e dell’espansione del volume del liquido dovuta all’aumento delle temperature globali.

Quali aree saranno inondate in Italia?

In diversi paesi, verso la fine del secolo, il rischio di inondazioni costiere aumenterà notevolmente il numero e la percentuale di residenti esposti a danni, interruzioni e perdite durante tempeste e mareggiate. Entro la metà del secolo, la soglia di +1,5 ºC sarà stata superata in tutti gli scenari: i più ottimisti indicano che sarà superata di 0,10 ºC e i più pessimisti di 1,0 ºC.

Le zone più vulnerabili in Italia:

  1. La costa adriatica dell’Italia nord-orientale: tutta l’area del Delta del Po e della laguna di Venezia, ma anche ampie aree di Pianura Padana. A rischio città costiere adriatiche dall’Emilia-Romagna fino al Friuli-Venezia Giulia, passando per il Veneto;
  2. Zone pianeggianti costiere sul Mar Tirreno: tra La Spezia e Livorno, includendo Pisa, ampie aree di pianura costiera verrebbero sommerse. Scendendo verso sud, a rischio l’area di Grosseto, le zone di pianura costiera alla foce del Tevere, tra Latina e Terracina, l’area di Castel Volturno. A rischio anche alcune aree di Napoli;
  3. Altre aree a rischio, dallo Ionio alla Sicilia fino alla Puglia: soggette a inondazioni anche le zone costiere del Golfo di Taranto, la piana a sud di Catania, l’area costiera del Golfo di Manfredonia in Puglia, alcune aree di Bari.

Una speranza per il futuro

Nonostante queste prospettive scoraggianti, il rapporto assicura che c’è ancora speranza e che abbiamo l’opportunità di cambiare questo futuro. Raggiungere gli obiettivi più ambiziosi dell’Accordo sul clima di Parigi ridurrà probabilmente l’esposizione di circa la metà, impedendo alle nazioni di costruire difese non testate o di dover abbandonare le megalopoli costiere.

Riferimento alla notizia

Tebaldi, C., Ranasinghe, R., Vousdoukas, M. et al. Extreme sea levels at different global warming levels. Nat. Clim. Chang. 11, 746–751 (2021). https://doi.org/10.1038/s41558-021-01127-1.

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